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Il modello Haier: RenDanHeYi e l’autonomia che crea nuova leadership

Il modello Haier: RenDanHeYi e l'autonomia che crea nuova leadership

Come un colosso industriale cinese ha rivoluzionato il concetto di organizzazione aziendale e cosa possiamo imparare per trasformare i nostri team


Introduzione

In un’epoca in cui tutti parlano di agilità organizzativa, pochi hanno avuto il coraggio di mettere davvero in discussione le fondamenta della gerarchia aziendale. Haier, gigante cinese degli elettrodomestici, non si è limitato a parlarne: ha smantellato completamente la propria struttura tradizionale per ricostruirla come una rete di micro-imprese imprenditoriali.

Il risultato? Una crescita esponenziale, una capacità di innovazione senza precedenti e un modello che sta ispirando leader in tutto il mondo. Ma cosa rende il modello RenDanHeYi così rivoluzionario? E soprattutto, come possiamo applicarne i principi nei nostri contesti, anche quando non gestiamo colossi industriali?

Negli ultimi anni, in un mondo che predica l’innovazione ma spesso rimane impantanato nella burocrazia, il caso Haier spicca come un esempio quasi provocatorio: un colosso industriale che ha avuto il coraggio di smontarsi dall’interno per diventare una rete di micro-imprese imprenditoriali. Ma perché questo modello è così interessante anche per chi guida team, progetti o aziende molto più piccole? E, soprattutto, cosa possiamo imparare — al di là del caso studio?

Dalla piramide al network: cosa significa davvero RenDanHeYi

Prima di tutto, diamo senso pieno alle parole. RenDanHeYi è una parola composta da tre ideogrammi cinesi:

Tradotto in termini pratici, significa “collegare ogni persona (Ren) direttamente con l’ordine del cliente (Dan) in una totale integrazione (HeYi)”. Non esiste più la catena gerarchica tradizionale: l’obiettivo è abbattere le barriere tra chi genera valore e chi lo riceve, creando una rete di micro-imprese autonome, auto-organizzate e auto-motivate.

Il fondatore Zhang Ruimin è partito da una domanda radicale: come possiamo far sì che ogni dipendente agisca come se fosse il CEO del proprio pezzo di business? La risposta è stata smontare la struttura classica, fatta di livelli, autorizzazioni, silos funzionali e comitati di approvazione, per sostituirla con migliaia di micro-imprese (le MEs) interne che operano come start-up indipendenti.

I numeri che parlano: i risultati di Haier

Prima di addentrarci nei dettagli, vale la pena guardare i risultati concreti di questa trasformazione:

Crescita finanziaria:

Trasformazione organizzativa:

Engagement e produttività:

Questi numeri non sono solo statistiche: rappresentano una dimostrazione concreta che l’autonomia organizzativa non è solo un bell’ideale, ma una leva di business reale.

Come funziona nella pratica

Micro-imprese come start-up interne: ogni ME ha i propri obiettivi di profitto e perdita, definisce i servizi di cui ha bisogno (marketing, supply chain, R&D…) e può scegliere a chi rivolgersi: ai fornitori interni oppure ad attori esterni, se offrono più valore.

Leadership elettiva: il leader del micro-team è un “imprenditore interno” che si assume rischi imprenditoriali e riceve benefici legati alle performance. Se non funziona, i membri possono riorganizzarsi eleggendo un nuovo leader.

Mercato interno competitivo: le funzioni centrali (HR, IT, amministrazione) non sono più centri di costo imposti dall’alto, ma unità di servizio che devono competere come in un mercato aperto. Se non portano valore, possono essere sostituite.

Questa logica fa saltare le tradizionali certezze del “posto fisso”: non ci sono ruoli garantiti, ma opportunità di generare valore. Ogni individuo può scegliere il progetto o la micro-impresa dove ha più possibilità di impattare.

Cosa rende questo modello rivoluzionario

L’elemento chiave non è la struttura in sé, ma la fiducia nel potenziale imprenditoriale diffuso. Zhang Ruimin sostiene che:

“Tutti gli esseri umani hanno talento, ma pochi hanno l’occasione di mostrarlo.”

L’organizzazione diventa quindi un enabler, non un controllore. Questo approccio mette in discussione un pregiudizio radicato: l’idea che le persone vadano motivate e dirette dall’alto perché, di default, tenderanno a fare il minimo indispensabile. Haier scommette invece sulla capacità di auto-organizzazione, se il contesto è progettato per premiare chi crea vero valore.

I benefici (che non sono solo economici)

Oltre ai risultati di business — una crescita costante e una capacità di adattamento rapidissima — Haier ha ottenuto benefici più intangibili ma forse ancora più interessanti:

Ma funziona sempre? I rischi nascosti

Un modello così estremo ha ovviamente delle criticità:

Un parallelo con la mia esperienza: leadership distribuita nei team

Mi piace raccontare il RenDanHeYi perché, in piccolo, è un approccio che provo a incoraggiare nei team con cui lavoro. La domanda chiave è sempre: “Come faccio a mettere le persone nella condizione di agire come imprenditori del proprio pezzo di responsabilità?”

Nella pratica significa:

Non è facile. A volte prevale la paura di perdere il controllo. Ma ogni volta che si riesce a spostare anche solo un pezzo di responsabilità verso chi crea valore, si accende una miccia. Il team si sente più libero, più responsabile, più orgoglioso. E la qualità dei risultati di solito cresce.

Framework pratico: 5 step per iniziare la trasformazione

Dopo aver studiato il modello Haier e averlo sperimentato in contesti più piccoli, ho identificato un percorso pragmatico per chi vuole iniziare:

1. Audit dell’autonomia attuale

Cosa fare: Mappare tutti i punti dove il team deve chiedere approvazioni, aspettare decisioni altrui, o seguire processi rigidi.

Domande chiave:

Output: Una lista di “colli di bottiglia decisionali” da eliminare gradualmente.

2. Identificare le micro-responsabilità

Cosa fare: Scomporre il lavoro del team in “pacchetti di valore” che possano essere gestiti autonomamente.

Esempi concreti:

Output: Una mappa delle responsabilità che possono diventare “imprese interne”.

3. Creare metriche di valore, non di controllo

Cosa fare: Sostituire le metriche di processo (ore lavorate, task completati) con metriche di impatto (valore generato, problemi risolti).

Esempi di transizione:

4. Sperimentare leadership rotativa

Cosa fare: Su progetti specifici, lasciare che diverse persone assumano il ruolo di “imprenditore interno” della iniziativa.

Come iniziare:

5. Costruire il sistema di supporto

Cosa fare: Trasformare le funzioni centrali (il tuo ruolo di leader, HR, amministrazione) in servizi che aiutano le micro-imprese.

Cambiamento di mindset:

Checklist di maturità del team

Prima di implementare elementi di RenDanHeYi, è importante valutare se il team è pronto:

Maturità tecnica:

Maturità relazionale:

Maturità di business:

Se hai meno di 8 check su 12, è meglio lavorare prima su questi aspetti fondamentali.

Ostacoli comuni e come superarli

“Non posso dare così tanta libertà”

“Il team non è pronto”

“I clienti/stakeholder non capirebbero”

“La cultura aziendale non lo permette”

Strumenti pratici per la transizione

Template di “Contratto di autonomia”

Un documento che definisce:

Matrice di decisioni

Una griglia che chiarisce chi può decidere cosa:

Ritual di retrospettiva autonoma

Incontri regolari dove il team:

Perché parlarne oggi: una sfida di mindset

Nel nostro contesto, spesso non abbiamo la scala di Haier né le risorse per smontare l’organizzazione ogni anno. Ma possiamo portare lo spirito del RenDanHeYi in ogni scelta: un modo di guardare alle persone non come “posti da riempire” ma come generatori di valore.

Forse è questa la vera sfida: la tecnologia corre, ma la burocrazia corre più veloce. Non basta una nuova piattaforma di collaboration per trasformare una gerarchia in una rete. Servono leader che abbiano il coraggio di dire: “Vi do fiducia, vi do responsabilità, vi do la libertà di fallire.”

E allora sì, potremo vedere nascere dentro ogni organizzazione non solo prodotti migliori, ma persone migliori. Ed è questo, alla fine, l’unico KPI che dovrebbe contare davvero.

Risorse per approfondire

Libri consigliati:

Case study da studiare:

Metriche da monitorare:

E tu?

Nel tuo ambito di responsabilità — grande o piccolo che sia — stai lavorando per proteggere la burocrazia… o per eliminarla? Stai costruendo ruoli… o opportunità? E quanto spazio lasci alle persone per diventare, nel loro piccolo, imprenditori di sé stesse?

La rivoluzione del RenDanHeYi inizia con una domanda semplice: se ogni persona del tuo team fosse il CEO del proprio lavoro, cosa cambierebbe da domani mattina?


Questo articolo fa parte di una serie di riflessioni su leadership, business e crescita personale. Se ti è piaciuto, condividilo con chi potrebbe trovarlo utile. E se vuoi discutere di come applicare questi principi al tuo contesto specifico, scrivimi.

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